Istituito nel 1876, il Museo Archeologico Eno Bellis dal 1999 ha sede nella Barchessa di Palazzo Foscolo. Vi sono raccolte le testimonianze archeologiche più significative dell'antica Opitergium, importante centro economico e amministrativo durante l'età veneta antica e romana, il cui impianto urbano ebbe origine già alla fine del X secolo a.C. e perdurò, senza soluzione di continuità, fino al VII secolo d.C..
La collezione museale ha inizio a fine Ottocento, quando ai primi ritrovamenti si aggiungono le donazioni di numerose famiglie opitergine; in anni recenti vi sono confluiti i reperti di proprietà statale provenienti dalla tenuta Moizzi di Cittanova, luogo designato dalla tradizione come rifugio degli opitergini in età tardoantica, e alcuni nuclei di materiali provenienti dagli scavi condotti in città negli ultimi vent'anni.
L'esposizione segue un ordine cronologico e prende l'avvio al primo piano con i reperti di epoca preromana provenienti dalla città e dal territorio circostante. Notevoli sono in particolar modo due elementi decorativi zoomorfi in terracotta, i bronzetti di guerrieri in assalto e le testimonianze di scrittura venetica. Sempre al primo piano si continua con la ricostruzione in scala reale di alcuni drenaggi di anfore di età romana e con la tipologia dei principali tipi anforacei testimoniati a Oderzo.
Il percorso relativo al periodo romano prosegue quindi al piano terra, dove sono presentate numerose stele funerarie, molte delle quali con i busti dei defunti, manufatti riferibili alla vita quotidiana dei Romani, la collezione di monete e di statuine in bronzo, alcune pregevoli teste ritratto e i famosi mosaici di età tardoantica, i cosiddetti mosaici "della caccia", "di Romanus" e "del coppiere".